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alveari naturali
Tutorial apicoltura

Alveari naturali, come si sviluppano e dove trovarli

Il lavoro degli apicoltori è legato all’alveare e all’attività svolta dalle api. Non esiste apicoltore senza alveare, ma esiste alveare senza apicoltore.

Esistono infatti gli alveari naturali, delle famiglie di api che crescono e si sviluppano spontaneamente senza l’intervento dell’uomo. Questo perché le loro innate capacità organizzative gli consentono di condurre una vita ordinata e di essere produttive.

Vediamo come…

Alveari naturali: caratteristiche

A differenza degli alveari gestiti dagli apicoltori – tramite la cosiddetta “arnia razionale”, un cassetto di legno con dei telai rettangolari che permettono agli impollinatori la costruzione di cellette di cera -, un alveare naturale è composto dai favi realizzati con la cera prodotta dalle speciali ghiandole posizionate sul loro addome.

Ogni favo è a sua volta formato da tante celle esagonali che fungono sia da dispensa per miele e polline, e quindi per immagazzinare cibo per l’inverno, sia da posto sicuro per allevare i piccoli delle api. Ci sono celle che nascono a forma di cilindro, poi grazie alla cooperazione delle api e all’aumento della temperatura interna finiscono per assumere la forma di esagono.

La forma in questione non è casuale, essa permette sia di risparmiare – in termini di cera e spazio -, sia di usare nel migliore dei modi tutta la superficie a disposizione. Grazie alle celle le api hanno la possibilità di costruire i loro alveari naturali attraverso una gerarchia sociale perfetta.

Le celle hanno inoltre diverse dimensioni a seconda della larva che vi cresce all’interno: le più piccole appartengono alle api operaie, quelle un po’ più grandi sono per i maschi fuchi e più grandi ancora, posizionate fuori dal favo, quelle dell’ape regina. Esse sono chiuse dagli opercoli – cioè dei sottili strati di cera – che servono a custodire il loro contenuto.

La struttura solida degli alveari naturali permette di proteggere dagli agenti atmosferici sia i piccoli impollinatori che i loro prodotti.

Alveari naturali: composizione interna

Gli alveari naturali sono le vere case delle api, tanto complesse quanto grandi da ospitare un minimo di 20.000 fino a un massimo di 60.000 individui. Sono composti da 3 classi principali: l’ape regina, le api operaie e i fuchi (maschi delle api). La differenza tra l’ape regina e le api operaie non si riscontra a livello morfologico già dalla nascita, poiché la loro diversità è dovuta al tipo di alimentazione.

Le api regine si nutrono della preziosissima pappa reale (da qui ne trae origine il nome), grazie ad essa sviluppano l’addome, le ghiandole di ovoposizione (che gli consentono la riproduzione) e sono in grado di vivere per diversi anni contro le poche settimane di vita delle operaie.

All’interno dell’alveare la regina è l’elemento chiave, l’unica che si riproduce e che trascorre la sua vita intera all’interno della struttura senza mai lasciarla, tranne in due occasioni: durante l’accoppiamento oppure nella fase della sciamatura.

Quest’ultima è proprio la fase finale dell’intero ciclo, l’ape regina – oramai anziana e non produttiva – lascia la sua famiglia per far spazio ad una regina più giovane e vigorosa. Abbandonato l’alveare, si trasferisce altrove insieme ad un gruppo ristretto di api fino alla fine dei suoi giorni.

Alveari naturali: dove trovarli?

Gli alveari naturali si trovano generalmente in posti riparati, o sotto i rami degli alberi o nell’incavo dei tronchi, ma anche nelle pareti rocciose o nei muri. Le api sono organizzate in famiglie molte numerose e scelgono dei posti tranquilli dove possono sentirsi al sicuro.

Per produrre il miele gli impollinatori hanno bisogno del nettare e del polline, per cui l’alveare deve trovarsi in prossimità di fiori e piante, quali la calendula, la cosmea, la facelia, il fiordaliso, il melioto, la senape bianca, la verbena e la zinnia.

Negli ultimi anni, però, l’alto livello di inquinamento e i conseguenti cambiamenti climatici hanno reso l’insediamento e la permanenza degli alveari molto più ostico.