Evodia Tetradium Danielli, l’albero del miele
Chissà quante cose non si conoscono sulla natura e sul mondo delle api! Attraverso i fiori e le piante le api ricavano nettare e polline, e quindi nutrizione e possibilità concreta di proliferazione della specie. D’altra parte, grazie alle api e alla loro attività di impollinazione, anche la natura ne trae grandissimi benefici. Ma quali sono le piante o gli alberi che attraggono maggiormente le api? Uno di questi è l’Evodia Tetradium Danielli, il quale, non a caso, è meglio conosciuto come l’albero del miele. Scopriamo perché…
Albero del miele: le origini e le caratteristiche
L’Evodia Tetradium Danielli, albero appartenente alla famiglia delle Rutacee, è originario della Cina Orientale e della Corea ed è diffuso nell’area subtropicale dell’Asia. Le sue dimensioni ricordano quelle del frassino, ma una delle caratteristiche che lo contraddistingue è la sua crescita veloce. Nei primi anni di vita, infatti, raggiunge ben oltre i 10 metri di altezza e 30 cm di diametro.
Nel corso del tempo, poi, può arrivare anche ai 25 metri, più del doppio rispetto alla lunghezza dei primissimi anni. Se l’albero in questione cresce vicino ad altre piante, la sua chioma si allunga verso l’alto ed allarga la chioma superando le piante “avversarie”. Le foglie ellittiche hanno colori vari, tra il verde brillante, il verde chiaro ed il bianco, e sono lunghe circa 15 cm; in autunno, prima di cadere, assumono una colorazione giallognola, quasi sbiadita ma uniforme. La sua corteccia fra il grigio ed il verde si presenta ruvida e compatta, il legno è piuttosto resistente.
L’albero del miele arriva alla fioritura in piena estate, fra i mesi di luglio e settembre, ma se le condizioni lo permettono prosegue fino ad ottobre. L’Evodia si adatta a tutte le tipologie di terreno, anche se predilige terreni con media fertilità e ricchi di sostanze nutritive ma teme i territori con siccità prolungata. Nonostante l’Evodia gradisca il clima temperato, riesce a sopportare anche le basse temperature, reggendo perfino sotto ai 20 gradi sotto lo zero.
Evodia Tetradium Danielli, perché viene chiamato “albero del miele”?
L’Evodia Tetradium Danielli, seppur poco conosciuto nelle nostre zone, viene chiamato l’”albero delle api” grazie ad alcune caratteristiche specifiche. Ha una profumazione talmente forte e gradevole da attrarre i nostri piccoli impollinatori durante il periodo della fioritura. Una volta che le api – grazie al potere di attrazione dell’albero – si avvicinano, trovano un’immensa ricchezza di nettare.
Il risultato è la grande quantità di miele che verrà prodotto: si parla di oltre 1.200 kg/ettaro, nettamente superiore rispetto ad altre specie mellifere. Vediamo nel dettaglio. Generalmente, infatti, un’ape per riempire la sacca mellifera deve svolazzare e prelevare polline da almeno 40-50 fiori, fino anche a 60, nel caso dell’Evodia ne bastano anche solo 3-4. Inoltre, grazie alla fioritura tardiva, le api hanno la possibilità di prelevare nettare anche a fine estate, quando solitamente la quantità di fiori in natura inizia a scarseggiare.
Il miele prodotto con questa tipologia di nettare rappresenta un ottimo alimento per le stesse api, le quali, soprattutto nel periodo invernale, vedono accrescere le proprie difese immunitarie e, quindi, diventano più resistenti alle malattie ed eventuali attacchi parassitari. Grazie quindi alle peculiarità di questo albero, moltissimi apicoltori sono stati spinti a coltivarlo anche in America e in Europa.
Evodia Tetradium Danielli, tutti i benefici per la salute dell’uomo
L’albero del miele, oltre ad essere fonte di nutrimento prezioso per gli impollinatori a noi cari, dà numerosi benefici anche all’uomo. È stato infatti appurato che nei Paesi in cui è maggiormente diffuso, i frutti e i semi dell’Evodia vengono utilizzati per i loro effetti benefici su disturbi ricorrenti, quali emicrania e cefalea. Essi influiscono in maniera positiva sul sistema cardiocircolatorio, svolgono anche una funzione antibiotica con effetti analgesici, diuretici e ricostituenti, inoltre vengono utilizzati per rafforzare il sistema immunitario.