Polline, i benefici di un prodotto poco conosciuto
La natura è più ricca di quello che pensiamo. Una ricchezza tale deve essere protetta e salvaguardata, ma prima di tutto va conosciuta bene. Il polline, anche se non tutti lo sanno, è uno degli elementi più complessi, ricchi e importanti che la natura ci offre. A differenza del miele o di altri prodotti dell’alveare, il polline non è un elaborato delle api, poiché è già presente in natura. Conosciamolo meglio…
Cos’è il polline
Il polline – materia fecondante dei fiori – in natura si presenta sotto forma di polvere, generalmente di colore giallastro, molto fine e appiccicosa, dal profumo aromatico e dolce. Mentre in commercio viene venduto sotto forma di piccole palline di consistenza morbida, ma dal guscio rigido, impermeabile e granuloso. Esso è un elemento fondamentale del fiore, poiché custodisce tutte le sue informazioni genetiche.
Il polline è un elemento naturale importantissimo perché consente alle piante di riprodursi anche grazie al prezioso contributo delle api che lo trasportano di fiore in fiore. Le api – chiamate anche insetti impollinatori proprio per questo motivo – vengono attratte dal colore e dalla forte profumazione dei fiori, si avvinano e impregnano le loro zampine sul polline, per poi rilasciarlo successivamente in un altro fiore su cui si posano.
Più precisamente, la fecondazione viene quindi permessa grazie al trasferimento del polline dalla struttura produttiva maschile alla struttura riproduttiva femminile. Il polline non è soltanto importante per la natura, ma lo è anche per le stesse api.
Dopo che le api lo raccolgono, oltre a spargerlo in natura, lo depositano all’interno delle celle esagonali (inumidendolo e proteggendolo tramite un sottile strato di miele), dove rimarrà in fermentazione per alcune settimane. A differenza del nettare non viene trasformato in miele, il polline rappresenta la principale forma di nutrimento per l’alveare poiché in caso di mancanza dello stesso, le api crescerebbero denutrite e con basse difese immunitarie.
Proprietà nutritive del polline
Grazie alle numerose proprietà e alla sua ricchezza nutritiva, esso viene da sempre utilizzato come integratore naturale. Infatti, anche senza subire trattamenti particolari, già in natura si presenta come un elemento molto energetico, fondamentale per la salute dell’uomo perché apporta tutti quegli elementi di cui l’organismo può risultare carente. Ogni singolo granulo, seppur minuscolo, contiene amminoacidi, carboidrati, enzimi, grassi, proteine, sali minerali, ormoni e vitamine. Tutti questi elementi sono presenti in diverse proporzioni a seconda della tipologia del fiore. Il polline è infatti composto da:
- acqua (dal 12% fino a un massimo di circa 20%)
- proteine (circa il 20%): la maggior parte si presentano sotto forma di aminoacidi essenziali
- zuccheri (circa il 15%): glucosio e fruttosio
- lipidi (circa il 5%): di cui acidi grassi essenziali, omega 3, omega 6, monoinsaturi e saturi
- sali minerali: calcio, cloro, ferro, fosforo, magnesio, manganese, potassio, rame, silicio e zolfo
- vitamine del gruppo vitamine A, C, D, E, K, PP e del gruppo B (B1,B2, B3, B4, B5, B6, B7, B8, B9, B9, B12)
- poi ancora: enzimi, coenzimi, ormoni di crescita, pigmenti come carotinoidi e antocianine
I benefici del polline
Nonostante il polline sia un elemento estremamente importante per la salute della natura e, quindi, degli animali, la maggior parte dei suoi benefici è pressoché sconosciuta. Esso infatti riequilibra il funzionamento dell’intero organismo, motivo per il quale è sempre più utilizzato nella medicina naturale. Per le sue innumerevoli proprietà nutritive (che abbiamo elencato prima), è considerato da sempre un ottimo ricostituente generale, specialmente in caso di stanchezza, stress e affaticamento.
Inoltre, riesce ad essere un validissimo rimedio naturale per problemi di piccola entità, come colite, costipazione, infezioni intestinali e stitichezza. Ottimo per chi ha problemi di anemia, di mancanza di ferro e di vitamine B12 perché provoca un rapido aumento del numero dei globuli rossi e del tasso di emoglobina. Agisce anche sull’umore, donando all’intero organismo una sensazione di benessere.
Come consumare il polline
Le palline di polline vanno masticate bene e lentamente per evitare un’eventuale acidità gastrica; ma, se non si gradisce il loro sapore, si possono anche diluire a caldo con acqua, latte o tisana, oppure aggiunte a yogurt, miele o confettura varia. Si consiglia di consumare il polline la mattina a stomaco vuoto, prima della colazione. Per quanto riguarda la dose giornaliera, si parla di 15-20 grammi per adulto e circa 5-10 grammi per bambino.