Sciroppo per apicoltura: come nutrire le nostre api
Tra i compiti dell’apicoltore c’è anche quello di fornirgli il nutrimento di cui hanno bisogno, come lo sciroppo per apicoltura.
Si sa, il “lavoro” svolto dalle api è molto importante. I piccoli insetti impollinatori, oltre a fornire prodotti preziosissimi per l’uomo, devono pensare anche a sé stesse, al loro sostentamento, quindi alla loro nutrizione. Le api operaie, approfittando dei mesi estivi, si attivano per immagazzinare nelle celle più miele possibile per affrontare l’inverno (ma attenzione: non deve essere troppo perché verrebbe a mancare lo spazio all’interno dell’arnia). Nei casi in cui il miele non fosse sufficiente, soprattutto nella delicata fase post-invernale, bisogna intervenire dall’esterno.
Sciroppo per apicoltura: cos’è e a che cosa serve
Lo sciroppo per apicoltura è una soluzione naturale a base di zucchero, acquosa ma di viscosità medio-alta, limpida e incolore. Il preparato per api viene utilizzato specialmente alla fine del periodo più freddo, quando le api devono prepararsi a svolgere la loro consueta attività volando da fiore in fiore, e non solo.
Esso le aiuta ad acquisire forza per affrontare i mesi più caldi e operativi dell’anno. Ma può anche servire come fonte di nutrimento principale nel caso in cui si acquista un nuovo sciame e c’è scarsa disponibilità di miele, oppure nel caso in cui ci sia abbondanza ma non si vuole mettere in contatto il miele con i telaini di altre famiglie.
Per la semplicità della sua composizione, si può tranquillamente preparare in casa, oppure si può acquistare nei vari rivenditori o negozi specializzati. In commercio si trovano diversi sciroppi, pratici da utilizzare e già pronti all’uso, ma per la corretta somministrazione è fondamentale seguire bene le istruzioni fornite dal produttore.
Sciroppo per apicoltura: come prepararlo
Come abbiamo anticipato prima, se non lo si vuole acquistare, lo sciroppo per apicoltura può essere preparato fai-da-te. Una soluzione piuttosto semplice e anche economica. Qui di seguito proponiamo la ricetta, con gli ingredienti che servono, le cui dosi dipendono dai vari periodi dell’anno in cui si utilizza.
Verso la fine dell’inverno o in primavera inoltrata (nel caso in cui se è previsto un lungo periodo di pioggia) per accumulare scorte, si consiglia: 1 litro di acqua, 2 kg di zucchero e dai 40 ai 60 ml di succo di limone. Passato l’inverno, invece, per stimolare la deposizione delle uova, è consigliato: un litro di acqua, un kg di zucchero, 40 ml di succo di limone (che equivale a 1/5 di un bicchiere).
Il limone viene utilizzato perché contiene acido citrico, elemento essenziale per innestare il meccanismo che consente di scomporre il saccarosio (cioè lo zucchero) in glucosio e fruttosio, così che le api lo possano assimilare direttamente. A tale proposito, se non si vuole usare il limone ma direttamente l’acido citrico, il dosaggio da aggiungere alla soluzione per la primavera è di 0,3gr per 1 litro di sciroppo.
Una volta preparati questi pochi ingredienti necessari, si passa al procedimento. Innanzitutto riscaldare l’acqua a 50 gradi, raggiunta la temperatura aggiungere lo zucchero e mescolare per un paio di minuti; successivamente inserire il succo di limone e mescolare per altri 2 minuti. In questa fase è importante fare sciogliere lo zucchero su fuoco moderato e mescolare in continuazione. Poi far raffreddare il composto per circa 10-15 minuti e versare la soluzione in bottiglie da un litro. Dopo diverse ore, quando lo sciroppo risulterà ben freddo, allora può essere utilizzato per nutrire i nostri piccoli insetti impollinatori.
Sciroppo per apicoltura: come somministrarlo
Lo step finale, infine, è quello della somministrazione tramite l’utilizzo di nutritori.
Ecco alcuni tipi.
I nutritori a tasca hanno la forma di telaino da nido – così da essere direttamente inseriti nell’arnia – e vengono utilizzati o con famiglie di api particolarmente deboli che manifestano una scarsa attitudine a salire sul coprifavo o durante l’allevamento delle regine.
I nutritori a tazza, che hanno la forma circolare per essere inseriti nel foro presente sul coprifavo, permettono di aggiungere lo sciroppo senza aprire l’arnia.
I nutritori a sifone frontale, costituiti da un piccolo recipiente rovesciato su una vaschetta, vengono inseriti direttamente nell’ingresso dell’arnia.
Poi quello a depressione, costituito da un contenitore che può essere eventualmente chiuso, permette di rilasciare lo sciroppo in modo lento e costante.