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Tutti i segreti sul fuco
Tutorial apicoltura

Il fuco: tutti i segreti sul maschio delle api

Il mondo delle api è così complesso, ma anche altrettanto affascinante, che conoscerlo tutto, nel dettaglio e in ogni sfaccettatura, può risultare non così semplice. Non tutti sanno, ad esempio, cos’è, o meglio, chi è il fuco, eppure anch’esso è un insetto, precisamente è un’ape ma in versione maschile. Non si trova all’interno dell’alveare, ma nell’apicoltura il fuco ha una missione ben precisa e presenta delle caratteristiche definite e molto riconoscibili. Sapete quali sono? Scopriamole insieme…

Cos’è il fuco?

Come abbiamo anticipato poche parole fa, il fuco (chiamato anche pecchione) è il maschio dell’ape. Esso nasce o dalle uova deposte da api figliatrici oppure dalle uova non fecondate dell’ape regina. Per questo motivo le api sono in grado di sapere in anticipo qual è il sesso delle nuove larve, poiché dalle uova fecondate con il seme immagazzinato dall’ape regina nasceranno delle larve femmine; al contrario, da quelle non fecondate nasceranno i fuchi.

Già a prima vista la sua struttura corporea si differenzia da quella delle api operaie e dalla regina, il suo corpo è un po’ più lungo (circa 15 mm), più grosso ed è coperto di peli, l’addome è nero e appare leggermente rettangolare, inoltre hanno le ali più lunghe, le antenne più sensibili agli odori e anche gli occhi sono più grandi per individuare più facilmente le regina (il perché dell’importanza di tale caratteristica lo capiremo nel corso dell’articolo).

Non ha pungiglione e la lingua (o ligula) è più corta, motivo per il quale non è in grado di raccogliere e succhiare nettare e polline. Il loro nutrimento avviene grazie alle api operaie quando svolazzano continuamente da alveare in alveare, ma vengono eliminati non appena le temperature si abbassano e arriva la stagione autunnale.

Qual’è il ruolo del fuco?

Il fuco, a differenza delle api operaie e della regina, non lavora né risiede stabilmente all’interno dell’arnia. Nonostante esso vive lontano dall’alveare, ha un ruolo di vitale importante, quello cioè di fecondare l’ape regina e contribuire, in tal modo, alla crescita della famiglia. I fuchi, per il ruolo che svolgono, si raccolgono isolandosi in alcune località, non necessariamente vicine agli alveari.

Nei mesi più caldi dell’anno, solitamente nelle giornate piuttosto soleggiate con vento che non superi i 30 km orari, i fuchi esplorano i luoghi in cerca di una regina (essi talvolta riescono a volare per oltre 16 km in diversi punti di raduno per effettuare l’accoppiamento).

Nei luoghi di raduno i fuchi iniziano ad arrivare verso mezzogiorno (orario più caldo della giornata), ma il loro numero cresce rapidamente dopo l’arrivo delle prime regine, le quali cominciano ad essere attorniate da decine di maschi. Una volta che il singolo fuco riesce ad avvicinare la regina, inizia il suo corteggiamento in volo: entrambi quindi si avvicinano in volo per mezzo di danze particolari e lì avviene l’accoppiamento.

Il ciclo di vita del fuco

Nonostante la sua presenza sia fondamentale nella proliferazione della specie, la sua vita non ha una lunga durata. Il fuco è atto alla fecondazione dopo già 15 giorni dalla nascita. Dopo il corteggiamento e la successiva fecondazione della regina, e soprattutto dopo aver adempiuto al suo dovere, il maschio dell’ape muore.

Ciò accade per un motivo: l’organo riproduttore del fuco rimane incastrato nell’ape regina e quando si stacca da essa – al termine del coito – perde quella parte del suo corpo, cade a terra e muore. Anche il fuco che non feconda la regina riesce a vivere poco, fino a un massimo di un mese e mezzo (circa 50 giorni).

Il motivo è ben preciso: il fuco ha una missione di vita, colui meno fortunato che non riesce ad adempierla ritorna in alveare, peccato che a questo punto le operaie non troveranno più vantaggi a nutrirlo e, quindi, smetteranno di farlo. La conseguenza di tutto ciò è che senza nutrimento andranno in contro a morte certa.