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arnie per apicoltura
Tutorial apicoltura

Arnie per apicoltura, quali scegliere?

Non è necessario essere un apicoltore esperto per comprendere quanto è importante scegliere le arnie per apicoltura più adatte alle proprie esigenze. Le arnie si differenziano per alcune caratteristiche, in base alla forma e al materiale utilizzato. Come è ben noto, l’arnia è la casa creata dagli apicoltori per le api, per cui sta alla base della loro attività. Ma come si fa a scegliere quella giusta? Vediamo insieme la differenza fra le diverse arnie…

Cosa sono le arnie per apicoltura?

Le arnie per apicoltura sono delle strutture realizzate nella maggior parte dei casi in legno, all’interno delle quali vengono inserite decine di migliaia di esemplari. Così come gli alveari rappresentano le abitazioni naturali dei piccoli impollinatori, le arnie rappresentano quelle artificiali. Attraverso queste strutture l’apicoltore controlla la crescita, la produzione e la salute delle api.

Arnie per apicoltura: differenze e fattori da tenere in considerazione

Una prima distinzione fra le arnie per apicoltura si evince immediatamente dalla posizione e dalla forma. Le arnie orizzontali sono adatte ad un apicoltore che opta per un’apicoltura sostenibile, che miri a disturbare il meno possibile le api. In esse non c’è una divisione fra melario e nido, per cui è più difficile decidere la quantità di miele da rimuovere.

Mentre le arnie per apicoltura verticali sono le più utilizzate dagli apicoltori professionisti poiché più funzionali e pratiche, in esse il melario si trova sopra il nido e c’è una netta divisione tra i melari da produzione e il nido, in tal modo il processo di smielatura è agevolato. Altro fattore da tenere in considerazione per la scelta dell’arnia più adatta riguarda il concetto di modularità, perché l’utilizzo di materiali e strumenti uniformi possono essere scambiati e utilizzati per operazioni diverse.

La scelta dell’arnia dipende anche dalla tipologia di apicoltura. Nel nomadismo – il quale prevede il trasferimento delle arnie nel corso della stagione in base al periodo di fioritura – si scelgono arnie a nido a 10 favi poiché sono più leggere e pratiche. Nell’apicoltura stanziale non è previsto il trasporto e trasferimento delle arnie, per cui l’arnia più utilizzata è quella da 12 favi.

Arnie per apicoltura: la Langstroth

Nell’ambito delle arnie per apicoltore la Langstroth è stata la prima ad essere utilizzata, il cui nome deriva proprio da Lorenzo Langstroth, il padre fondatore dell’apicoltura moderna. Essa appartiene al gruppo delle arnie razionali, costruite per facilitare le operazioni di controllo e cura della famiglia, nonché il prelievo del miele.

Le arnie Langstroth sono dotate di un telaino mobile che consente l’ispezione, interferendo minimamente sul ciclo di vita delle api. Il vantaggio di questa arnia sta nella sua modularità, in quanto il melario e il nido presentano la stessa misura, permettendo una migliore gestione delle varie attrezzature.

Tra le diverse arnie per apicoltura questa rappresenta la meno adatta all’utilizzo professionale.

Arnie per apicoltura: la Dadant-Blatt

Tra le arnie per apicoltura più diffuse in Italia a sviluppo verticale troviamo la Dadant-Blatt, nata come evoluzione della Langstroth. Rispetto quest’ultima, la distribuzione dei telai perpendicolari è sempre uguale, ma l’altezza è diversa (31 cm invece dei 24 cm) e il melario è la metà del nido.

Inoltre è presente sia nella versione a 10 favi sia in quella a 12 favi. La Dadant-Blatt si distingue per una maggiore praticità, l’apicoltore ha la possibilità di estrarre il miele da fioriture minori, senza il rischio di mischiarlo con altre fioriture.

Lo svantaggio nell’utilizzo di quest’arnia sta nella minore modularità, per cui le procedure di divisione della famiglia richiedono maggiore attenzione e fatica.

Arnie per apicoltura: le Top-Bar

Tra le arnie per apicoltura a sviluppo orizzontale di forma trapezoidale troviamo le Top-Bar, le quali forniscono agli impollinatori delle barre di legno dove costruire la loro casa. La loro forma agevola l’estrazione dei favi evitando qualsiasi danno agli stessi e alle api. Tra i vantaggi di questo tipo di arnia troviamo l’economicità dei materiali (non necessita nemmeno dei melari) nonché la facilità di gestione.

Gli svantaggi di quest’arnia potrebbero risultare notevoli: l’estrazione del miele avviene tramite la spremitura del favo, per cui in futuro non si potrà più utilizzare (ogni anno le api dovranno ricostruire da capo i loro); la produzione di miele ottenuta non solo non è massiccia, ma capire quanto miele estrarre senza arrecare disturbo alla famiglia di api non è affatto facile; inoltre può risultare difficile mantenere la giusta temperatura per le condizioni di vita ottimali degli esemplari.